Pochi conflitti internazionali polarizzano le politiche nazionali quanto il confronto israelo-palestinese. Ciò è particolarmente vero in Europa, a causa di una lunga storia di antisemitismo e di società sempre più diverse con popolazioni musulmane in crescita.
Nei Paesi monitorati, gli atti antisemiti e antimusulmani sono aumentati. Ciò ha portato la Commissione europea a rilasciare una dichiarazione di condanna: “L’aumento degli incidenti antisemiti in tutta Europa ha raggiunto livelli straordinari negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della storia. Oggi gli ebrei europei hanno di nuovo paura”. In un paio di paragrafi la Commissione europea denuncia anche gli atti di odio contro i musulmani e afferma che la CE ha già aumentato i finanziamenti per proteggere i luoghi di culto.
In questo contesto, passiamo in rassegna gli effetti collaterali della guerra tra Israele e Hamas in Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
La Germania e il suo passato nazista
La politica tedesca rimane intrappolata dal suo passato nazista. La Germania porta ancora il peso di essere responsabile dell’Olocausto, per aver organizzato lo sterminio sistematico di sei milioni di ebrei. Settantotto anni dopo la sconfitta militare di quella Germania, la politica ufficiale continua a cancellare la colpa.
Ecco perché la reazione di tutti i partiti politici dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre e l’allarmante aumento degli atti antisemiti nel Paese è stata la stessa: condanna dell’attacco di Hamas e sostegno al governo israeliano.
Le autorità tedesche sono arrivate a vietare le manifestazioni pro-palestinesi e a mettere fuori legge e sciogliere l’organizzazione Samidoun, dedicata ai prigionieri palestinesi, perché ha celebrato il giorno della strage di Hamas distribuendo torte, e a Berlino hanno vietato il velo palestinese nelle scuole.
La posizione della classe politica suscita critiche in alcuni settori della società, ma la zavorra nazista che grava sulla Germania è tale da rendere difficile qualsiasi sfumatura di sostegno a Israele, qualsiasi critica al suo governo da parte dei suoi politici.
